Leadership: significato, personalità e stili di leadership

Sei sicuro di sapere cosa sia la leadership? Nel business è importantissimo, ma pochi sanno veramente cosa sia realmente il significato di leadership per la Psicologia Sociale, la branca della psicologia che si occupa in particolare dell’interazione tra l’individuo e i gruppi sociali.

Secondo questa disciplina, infatti, i leader permettono ai gruppi di funzionare come insiemi produttivi e coordinati.

La leadership è un processo di influenza sociale attraverso il quale un individuo ottiene e mobilita l’aiuto degli altri nel raggiungere uno scopo collettivo.

1. Cosa non è la leadership

Nel definire il significato di leadership potrebbe essere utile cercare di capire prima che cosa non è. Un leader non è, infatti, una persona che usa il potere per far fare cose alle persone, attraverso il rinforzo o la minaccia o l’uso di punizione.

Piuttosto, la leadership c’è quando le persone sono persuase a raggiungere gli obiettivi del gruppo in quanto essi stessi sono la manifestazione del proprio coinvolgimento nel gruppo stesso.

Un buon leader è infatti una persona in grado di fissare nuovi obiettivi e persuadere gli altri a realizzarli.

2. Big five: 5 caratteristiche per una buona leadership

Ci sono delle caratteristiche essenziali per un buon leader? Secondo una meta-analisi sui dati provenienti da 73 campioni, Timothy Judge ha riportato insieme ai suoi colleghi una correlazione totale pari al 58% tra queste qualità e una leadership di successo.

Rispetto ai “Big Five”, le cinque dimensioni maggiori della personalità legate alla buona leadership sarebbero:

  • estroversione/iniziativa
  • piacevolezza
  • coscienziosità
  • stabilità emotiva
  • intelligenza/apertura mentale

3. Ci può essere più di un leader nello stesso gruppo?

Le ricerche ci dicono di sì, e le teorie che se ne occupano vengono chiamate teorie della contingenza.

Le più importanti sono due ed entrambe sembrano sottolineare che all’interno dello stesso gruppo ci possano essere due leader.

In particolare, per la prima teoria esistono:

  • Leader orientato al compito, ovvero chi si concentra sul raggiungimento delle soluzioni, fornendo indicazioni e segnalando direzioni, danno importanza al successo e sono autoritari, inoltre traggono autostima dal risultato
  • Leader orientato alla relazione, che dedica invece attenzione ai sentimenti che provano gli altri membri del gruppo, è rilassato, amichevole, non autoritario, socievole e trae autostima da relazioni di gruppo felici e armoniose

É veramente difficile che uno stesso individuo ricopra entrambi i ruoli, poiché lo specialista del compito tende ad assumere un carattere dominante sull’altro, in quanto è sua premura che gli obbiettivi siano raggiunti senza problemi, a differenza del secondo che invece si occupa del benessere emotivo.

Una seconda teoria della contingenza invece è la teoria del percorso-obiettivo, per la quale la funzione principale del leader sia quella di motivare i gregari spiegando loro quali percorsi intraprendere per raggiungere i propri obiettivi.

Anche per questa teoria sono previsti due tipi di leader, questa volta con comportamenti orientati alla strutturazione, il leader che dirige attività connesse al compito) e cura, ovvero il leader che su dedica ai bisogni personali ed emotivi delle proprie risorse.

4. Stili di leadership

Guidare un gruppo è un’arte, ma lo si può fare in diversi modi.

Esistono diversi stili di leadership, ovvero diverse vie attraverso cui il leader può gestire il suo gruppo.

Un primo stile è la leadership transazionale, che prevede la leadership come una sorta di scambio. I partecipanti al gruppo forniscono al leader approvazione sociale, lodi, prestigio, status, potere (simboli della leadership efficace) e questi, in cambio, guida il gruppo verso gli obiettivi importanti, apprezzando e gratificando i gregari per la realizzazione del compito.

Per fare ciò, i leader hanno bisogno di ottenere dal gruppo credito personale. Senza che i gregari credano e abbiano fiducia nelle capacità del leader, infatti, non sarà possibile costruire una vera e propria leadership efficace. Ottimi segnali positivi sono fiducia, rispetto e impegno reciproci.

Un leader efficace, infatti, sviluppa relazioni di qualità elevata. Queste ultime aumentano il benessere e la prestazione lavorativa dei collaboratori e legano questi ultimi al gruppo con più forza, attraverso lealtà, gratitudine e senso di inclusione.

Un altro stile riguarda la leadership trasformazionale. Si tratta di leader molto carismatici, con grande forza seduttiva e fascino. Questo perché essi sono in grado di trasformare il gruppo.

Cosa significa? Beh, sono ingrato di stimolare i gregari ad adottare una visione che vada al di là dell’interesse personale e lavorano duro per convincerli a seguirli nel loro intento.

Questi leader si prefiggono l’obiettivo di aumentare le ispirazioni dei gregari: migliorarne le abilità, aiutarli a sviluppare pratiche e mentalità migliori, infondere in loro energia e slancio. Essi possono cambiare il modo di pensare e di comportarsi dei gregari e farli adeguare alle loro idee, motivando i gregari a identificarsi con loro e con la loro visione.

Insomma, essere un leader non è affatto uno scherzo. Ci sono diverse dinamiche psicologiche in atto e studiarle, saperle e scoprirle può essere utile a chiunque desideri diventarlo, per guidare un gruppo di amici oppure un’azienda verso il successo.

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