Motivare i collaboratori: come trattenere i talenti

Per quale motivo i tuoi dipendenti, dopo che hai fatto tutta questa fatica per selezionarli e assumerli, vogliono andarsene e cercare un posto di lavoro migliore altrove? Come puoi motivare i collaboratori affinché non lascino l’azienda?

Quando i collaboratori di talento esprimono l’intenzione di lasciare l’azienda, la reazione più immediata e comune è quella di attribuire loro la colpa, considerandoli ingrati o disinteressati nei confronti delle opportunità offerte. Tuttavia, è fondamentale comprendere che, invece di cedere al biasimo o alla critica, è necessario adottare un approccio più costruttivo. Motivare i collaboratori adeguatamente e creare un ambiente lavorativo in cui si sentano valorizzati e soddisfatti può essere determinante per trattenerli, evitando così che decidano di abbandonare l’organizzazione.

Un altro aspetto cruciale, che non deve essere sottovalutato, riguarda lo stile di leadership che scegliamo di adottare nei confronti dei nostri collaboratori, soprattutto con quelli di talento. Se questi ultimi non percepiscono un adeguato riconoscimento del loro impegno, non si sentono gratificati per i risultati raggiunti e non avvertono di essere realmente valorizzati all’interno del contesto aziendale, è del tutto comprensibile che inizino a cercare altrove opportunità che possano meglio soddisfare le loro aspettative professionali e personali.

Quali strategie adottare quindi per motivare i collaboratori e non farli scappare? 

Il primo aspetto da tenere in considerazione riguarda la densità di talento presente nel team che dobbiamo coordinare. Se questa è alta, ovvero se i tuoi collaboratori sono senior e hanno già accumulato una certa dose di esperienza, allora la strategia migliore da adottare sarà una leadership basata sul contesto piuttosto che su un rigido controllo.

Lascia che mi spieghi con un esempio: cosa fai quando vuoi che un tuo collaboratore arrivi puntuale al lavoro? Lo multi se è in ritardo? Gli fai il lavaggio del cervello affinché la sera non vada in giro fino a tardi? Gli buchi le ruote dell’auto perché dopo il lavoro se ne stia a casa?

Queste strategie sono tipiche di una leadership basata sul controllo. 

Tuttavia, se in azienda promuovi efficacemente il valore della responsabilità, allora potrai evitare di controllare che i tuoi collaboratori svolgano bene il loro lavoro. Ad esempio: prova a creare e condividere obiettivi chiari insieme ai tuoi collaboratori affinché sappiano esattamente cosa ci si aspetta da loro; lascia che i team pianifichino autonomamente le proprie attività in base alle scadenze date; se un collaboratore ritarda una consegna, non punirlo, ma analizza insieme a lui cosa è andato storto e come si può migliorare; prima di modificare un processo aziendale, consulta il team operativo per ottenere il loro punto di vista e renderli parte attiva della soluzione.

Ecco cosa significa guidare attraverso il contesto.

Quando hai a che fare con collaboratori esperti e di talento, il controllo eccessivo finisce per logorare sia il controllore sia il controllato, che cercherà un posto migliore dove sentirsi più valorizzato. Infatti per i tuoi collaboratori esperti troppe regole limitano la loro libertà, li portano a non pensare più con la loro testa, a smettere di innovare e di essere creativi.

Quindi, se ti rivolgi a un gruppo di persone altamente performanti, sai che probabilmente brameranno la libertà e daranno il meglio di sé se le guidi con uno stile di leadership basato sul contesto.

Cerca di dare loro tutte le informazioni possibili affinché possano prendere ottime decisioni e portare a termine il loro lavoro senza supervisione né procedure che controllino le loro azioni.

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