La Psicologia Aziendale, che vede la sua rappresentanza negli Psicologi del lavoro, ha il proprio focus sul benessere dei lavoratori dalle fasi di reclutamento, alla vita in azienda, fino all’uscita.
Negli ultimi anni, buona parte delle organizzazioni ha iniziato a prestare attenzione alla crescita e al benessere dei propri collaboratori, quindi alla psicologia aziendale. Tuttavia, esistono ancora tante aziende che su questo punto sono rimaste ferme agli anni ‘80, dove i dipendenti non rientrano nemmeno nei primi tre posti nella lista delle priorità. Questo ha inevitabilmente un impatto sul loro benessere, sul loro coinvolgimento al lavoro e di conseguenza anche sulle loro prestazioni.
Alcune persone, quando parlano del proprio lavoro, usano la seguente affermazione: “Amo il mio lavoro”. Un’affermazione che lascia molti ancora stupiti e increduli del fatto che si possa parlare così della propria professione. Generalmente, la classica risposta all’affermazione sopra citata è: “Come sei fortunato ad amare quello che fai!”. (Se vuoi capire come riuscire ad apprezzare un lavoro che non ti entusiasma o non ti piace, leggi questo articolo)
Questa risposta dovrebbe farci riflettere, perché rappresenta la conferma al fatto che: tutti noi desideriamo un lavoro che possa appassionarci e farci crescere giorno dopo giorno.
Infatti, se ti senti coinvolto in quello che fai, sarai portato a impegnarti di più, sarai più creativo e motivato e lotterai per la crescita della tua azienda, perché senti che ha a cuore il tuo benessere. Pertanto è importante che le organizzazioni lascino entrare al proprio interno la psicologia aziendale.
Ovviamente non stiamo dicendo che i profitti non sono importanti, tutt’altro e vanno sicuramente tenuti in considerazione, perché i soldi sono la benzina dell’azienda. Cambiare il punto di vista è importante, perché un’azienda che riesce ad aumentare il proprio fatturato può, grazie a quel denaro, far partire nuovi progetti e creare nuovi percorsi di formazione per sostenere le persone – e l’azienda – nel loro percorso di crescita.
Il punto, quindi, è che ci sono prima le persone, non i soldi.
Se metti il profitto prima delle persone, queste si sentono (non a torto!) strumentalizzate all’interno di un gioco che non fa i loro interessi e di conseguenza prendono le distanze dalle mete aziendali, o le perseguono con poca convinzione. Invece, quando ti prendi cura dei tuoi dipendenti, loro poi si prenderanno cura dei tuoi clienti.
Come dimostrano i numeri, le aziende focalizzate sulle persone e sul loro benessere e aperte alla psicologia aziendale saranno sempre più performanti rispetto alle aziende focalizzate solo sui numeri, perché le performance dell’azienda sono determinate dalle persone che la compongono. E se le persone sono felici, le prestazioni migliorano.
Certo, un compenso adeguato al lavoro che si svolge è importante, ma non sono solo i soldi a rendere felici i lavoratori. Certo è che un buon leader deve essere attento a coinvolgere i suoi collaboratori e pronto a capire le loro esigenze, a fare loro costanti e sinceri apprezzamenti, a mantenere un clima positivo e umano in azienda, a garantire il loro benessere.
Se anche tu vuoi aprire le porte alla psicologia aziendale e prenderti cura dei tuoi collaboratori, affinché provino benessere e risultino più produttivi, il nostro team di esperti è ciò che fa al caso tuo. Contattaci qui per fissare un incontro con i nostri consulenti.
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